Treviso Slow wine 2020, un’edizione in taglio bordolese

26 gennaio 2020 – Una domenica all’insegna del buon bere quella proposta da Slow Food Treviso che nella sua settima edizione ha visto la partecipazione di oltre 100 cantine provenienti dalle province di Verona, Vicenza, Padova, Treviso, Venezia, Udine, Gorizia, Trieste, Pordenone, Trento, Bolzano e persino dalla Slovenia, scelte e selezionate fra quelle presenti nella guida Slow Wine 2020.

Un percorso enologico complesso e a tratti impegnativo che ha attraversato alcune fra le più rinomate aree produttive del Nord Est: dal Trento DOC ai potenti rossi altoatesini, dalla Valpolicella e Bardolino, al Soave, dal Breganze ai monti Lessini, dai Colli Berici e Colli Euganei, fino alle colline di Valdobbiadene e del Prosecco, con l’Asolo Montello e la zona del Piave, fino ai Colli Orientali del Friuli, con il Collio, l’Isonzo ed il Carso e la vicina Slovenia. In abbinamento sono state proposte anche alcune eccellenze agroalimentari di queste regioni, appositamente selezionate dalla famosa chiocciolina.

Novità di questa settima edizione è stato l’allestimento di un ampio spazio supplementare dedicato a 25 cantine che hanno presentato i loro vini bordolesi made in Veneto. Storicamente, infatti, la nostra regione può vantare una tradizione lunga oltre 150 anni di coltivazione di vitigni bordolesi (su tutti Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Carménère), tanto da poterli quasi definire varietà autoctone.

La nostra attenzione è stata perciò catturata dall’evento tenutosi a margine della manifestazione proprio sul tema “Grandi Rossi Bordolesi del Veneto”: una degustazione comparata di 12 bordolesi selezionati fra quelli presenti all’evento.

Suddivisi in due sale, ai partecipanti è stato chiesto di assaggiare alla cieca 6 dei 12 vini in gara e di attribuire a ciascuno un punteggio sulla base delle caratteristiche organolettiche e delle sensazioni percepite. Al termine dell’assaggio, i tre migliori vini di ciascuna sala hanno potuto accedere alla finale dove, al termine di una nuova degustazione alla cieca, sono stati eletti i tre migliori bordolesi veneti.

Ma vediamo nel dettaglio i vini partecipanti alla gara:

Il Mottolo – Colli Euganei DOC Rosso “Serro” 2016: Primo assaggio della giornata, invita il naso con ampio corredo di frutti di bosco, in bocca è intenso con un tannino forse un po’ irruente, alcol e legno ben integrati nel sorso, finale sufficientemente lungo da lasciare un bel ricordo di sé. Anche se l’assaggio è alla cieca, il vino rimanda marcatamente al terroir vulcanico dei colli Euganei.

Il Filò delle Vigne – Colli Euganei DOC Cabernet Riserva “Borgo delle Casette” 2015: Naso intrigante per la quantità di aromi, frutti neri, di bosco, note speziate, caffè, tabacco e ancora richiami erbacei, quasi mediterranei. In bocca il tannino è delicato, il gioco dei sapori è tutto su frutti scuri e di bosco. Finale lungo con lievi richiami di vaniglia. Questo vino si è aggiudicato il 3° posto.

Ida Agnoletti – Rosso IGT Colli Trevigiani “Seneca” 2015: Naso di carattere, note di frutti di bosco, tabacco, spezie e richiami affumicati. In bocca conferma i frutti di bosco con il tannino che appare un po’ ruvido. Il finale è lunghissimo giocato tra vaniglia e richiami di caffè.

Maculan – “Fratta” 2015: Al naso prepotenti mirtilli e in generale frutti di bosco, la testa va alla marmellata, poi suggestioni di liquirizia e tabacco. In bocca riempie tutti gli spazi, molto intenso, tannino levigato, l’acidità ben sostiene la pienezza, richiami terrosi. Il tempo del finale si esprime in ere geologiche.

Piovene Porto Godi – Merlot Colli Berici DOC “Fra i Broli” 2015: Bottiglia che della batteria mi ha lasciato più perplesso, si scoprirà poi per probabili problemi al bicchiere di degustazione. Il vino esprime note di ciliegia, ma con forti richiami vegetali ed erbacei, chiude su vaniglia.

Masari – “Masari” 2015: Il mio vino preferito della prima batteria, al naso regala subito una sensazione di pienezza, frutti rossi, richiami vegetali e floreali. In bocca è suadente, concentrato, grande bilanciamento tra tannino e acidità. Alcol e legno sono perfettamente integrati nel corpo del vino. Il sorso è tutto basato su frutti rossi tendenti alla prugna e alla confettura. Finale lunghissimo che invita al prossimo bicchiere. Molto molto pulito.

Sorelle Bronca – Colli di Conegliano Rosso DOCG Riserva “SerBele” 2015: Il naso sorprende con frutti neri con rimandi quasi speziati. In bocca la consistenza del sorso sorprende, equilibrato e pulito è agile in bocca e i frutti di bosco danno una piacevole sensazione di freschezza.

Vigneto Due Santi Zonta – Breganze “Due Santi” 2015: Il mio preferito in assoluto. Un monumento all’equilibrio. Il naso è invogliato da frutti di bosco, marmellata, note di tabacco e lievi richiami di affumicato. Il bocca è ancora meglio! L’entrata solletica la punta della lingua, con amarena e frutti rossi, piena rotondità, equilibrato, acidità sottile che stimola la bevuta ed evidenzia le sue tante qualità. Tanta pulizia, ottimo finale. Questo vino si è aggiudicato (meritatamente!) il 1° posto.

Case Paolin – Montello Colli Asolani Rosso DOC “San Carlo” 2015: Naso complesso con ciliegia, frutti di bosco e richiami speziati. In bocca si gode di ottima pienezza, coinvolge per la morbidezza e l’equilibrio. Richiami di liquirizia e vaniglia sul finale. Questo vino si è aggiudicato il 2° posto.

Vignalta – Colli Euganei Rosso DOC “Gemola” 2015: Non ho avuto il piacere di assaggiare questo vino, in quanto è stato presentato nella sala adiacente e non è riuscito a raggiungere la finale.

Cà Lustra Zanovello – Colli Euganei Rosso DOC “Natìo” 2015: Non ho avuto il piacere di assaggiare questo vino, in quanto è stato presentato nella sala adiacente e non è riuscito a raggiungere la finale.

Inama – Colli Berici DOC Carmenère Riserva “Oratorio San Lorenzo” 2015: Non ho avuto il piacere di assaggiare questo vino, in quanto è stato presentato nella sala adiacente e non è riuscito a raggiungere la finale.

Usciamo da questa degustazione con la consapevolezza che la nostra terra veneta è perfettamente in grado di proporre vini assolutamente sorprendenti e strettamente riconducibili al territorio in termini di aromi e sentori: si può quasi dire di poter riconoscere uno “stile veneto” nel trattare il taglio bordolese. Le cantine selezionate da Slow Food rappresentano infatti un livello qualitativo altissimo e tutti e 12 i vini in gara meritano veramente di salire sul podio. Sono tutti davvero dei capolavori dalla grande seduzione e capacità di invecchiamento e che possono, a detta di molti esperti del settore, superare qualitativamente i fratelli bolgheresi.