Degustazioni: Italia Vs Francia

Degustazioni: Italia vs Francia: è meglio vendere vino o vendere wine-experience?

Raccontiamo secondo la nostra opinione quello che ci sembra essere un trend in atto confrontando due Paesi storicamente rivali.

Individuare una o più cantine da visitare, contattarle chiedendo che tipo di visite sono disponibili con relativo costo, concordare giorno e orario della visita, confermare e pianificare il viaggio.
Questo è quello che solitamente fa un appassionato di vino quando intende visitare una cantina.
E allo stesso modo lo facciamo noi quando ci rechiamo in visita ai produttori, per un motivo molto semplice: vogliamo scrivere recensioni di cantine e bottiglie degustate comunicando la stessa esperienza che avrebbe un winelover in visita da loro.
Il nostro compito è raccontare il vino e la sua storia attraverso i produttori e le cantine in modo trasparente e sempre sincero con i nostri lettori, presentandoci solamente al termine della degustazione o addirittura una volta rientrati dalla visita.

IL TREND IN ITALIA

La nostra missione è visitare cantine in Italia e all’estero per raccontare poi l’esperienza della visita e dei prodotti che degustiamo al fine di informare consapevolmente i nostri lettori.
E’ così che da un po’ di tempo riscontriamo un trend in Italia in cui la visita alla cantina da parte di un winelover richiede che si svolga una prenotazione della visita e che questa abbia un costo.
Molte cantine propongono tour diversificati in base alla durata della visita e al numero di “assaggi” concessi al termine del giro informativo. I prezzi variano molto, si va dai 10 euro fino a visite in cantina che possono costare oltre i 25 euro a persona.
Si tratta di un trend in netto aumento e molte cantine che fino all’anno scorso effettuavano degustazioni gratuite, si stanno prodigando per offrire questo servizio a pagamento. Ciò si riflette anche nei siti internet delle varie aziende in cui in prima pagina troviamo il form di prenotazione della degustazione con la possibilità di pagamento anticipato.

COSA ABBIAMO RISCONTRATO IN FRANCIA

Se in Italia riscontriamo questo trend, i nostri competitor si stanno muovendo talvolta con un ordine diverso.
Tralasciamo per un attimo le grandi maison del vino in cui la visita alla cantina è da considerarsi come una visita al museo (pensiamo ad esempio alle chilometriche gallerie sotterranee di Moët & Chandon, Mumm, Taittinger, Veuve Clicquot e molti altri) e concentriamoci su produttori medi e piccoli.
Quello che abbiamo riscontrato in Francia visitando l’Alsazia, la zona dello champagne e altre zone è che le visite alle cantine e le degustazioni… sono gratuite!

Sì è esattamente così e una cosa che ci ha impressionati è la disponibilità dei “vignerons” a far degustare tutti i loro prodotti, dal base al riserva con qualche divagazione di verticale (in una cantina siamo arrivati a più di 20 “assaggi”) il tutto senza alcun costo.
Poi è normale che il winelover (attento e informato) sarà ben disposto a fare considerevoli acquisti.

Le visite in Francia in generale sono più didattiche rispetto all’Italia giustificando quindi i prezzi medio alti dei loro vini, dovuti alla complessità e l’impegno richiesto per produrre un vino di alta qualità.

CONSUMATORI DIFFERENTI

Alla base delle modalità di “gestione” dell’appassionato di vino notiamo un tema di tipo culturale.
In Italia la sensazione è che la visita alla cantina sia una sorta di gita a un wine bar da fare con gli amici per bere del vino senza curarsi troppo delle radici di ciò che si sta bevendo. Ricordo anni fa in cui c’erano numerose manifestazioni all’interno del ciclo di “Cantine aperte” in cui gruppi di ragazzi passavano da una cantina all’altra a bere senza nemmeno capire di fatto ciò che stavano ingurgitando.

Ed è forse proprio da qui che nasce questa evoluzione culturale che vede la wine-experience come una giornata di bevute. Tornando alla Francia è dato di fatto che una cultura enologica si basa su un’approccio quasi didattico al vino che inizia da giovani e che viene coltivato nel tempo.
Così se con gli amici voglio andare a bere mi recherò in un wine-bar (anche in Italia ne stanno nascendo molti) mentre se voglio imparare o scoprire nuove bottiglie andrò da un produttore di vino.

Wine tasting table

EVOLUZIONE O PROSEGUIMENTO DEL TREND

In Francia le cose cambieranno e si adegueranno allo standard italiano? Questo non lo sappiamo ma da appassionati crediamo che fare business sulle degustazioni piuttosto che spingere l’appassionato all’acquisto, sia una mossa che a lungo andare non paga.

Farebbero piacere proposte in cui la degustazione venga offerta a fronte dell’acquisto di un minimo di bottiglie.

E non paga per il semplice motivo che la cantina si dovrà adeguare al trend facendo investimenti su cantine sempre più belle e costose, a discapito della promozione del prodotto inteso come valore, qualità e autenticità della bottiglia.